Mantova
Mantova è una delle principali città della Lombardia. La città si sviluppa su una penisola circondata dal fiume Mincio. Città natale del grande poeta latino Publio Virgilio Marone, autore dell’Eneide, delle Bucoliche e delle Georgiche, si sviluppò grazie al potere della ricca famiglia dei Gonzaga, che la resero un vero gioiello del Rinascimento oltre ad essere considerata una delle “Città Ideali”. Ricca di numerosi monumenti tra cui la basilica di Sant’Andrea, il tempio di San Sebastiano, palazzo Ducale, la casa del Mantegna e di Giulio Romano e palazzo Te
Palazzo Te
Prende il nome dall’isola di Tejeto, è l’esempio dell’architettura manierista in Italia Settentrionale, venne realizzato sotto la supervisione di Giulio Romano, il più importante tra gli allievi di Raffaello Sanzio, che lo costruì nel 1520 come villa suburbana del principe Federico II Gonzaga.
Palazzo Te è uno straordinario monumento all’arte e al pensiero del suo tempo oltre ad essere considerato un gioiello dove architettura e decorazione si fondono.
All’interno dell’edificio troviamo l’incredibile sala dei Giganti, la suggestiva Sala di Psiche, la Sala dei Cavalli, la Camera di Ovidio e delle Metamorfosi, la Camera dei Venti, la Camera delle Aquile, la Camera degli Imperatori e tante altre stanze e logge.
La caduta dei Giganti – palazzo Te
La camera dei Giganti venne eseguita tra il 1532 e il 1535. Racconta la vicenda della caduta dei Giganti, ripresa dalle Metamorfosi di Ovidio.
La camera è la più famosa e spettacolare del palazzo, sia per il dinamismo che per la potenza espressiva delle tumultuose immagini, ma soprattutto per l’audace idea pittorica.
Dipinta da Giulio Romano, allievo di Raffaello, la scena fissa il momento in cui dal cielo si scatena la vendetta divina nei confronti dei Giganti, che dalla piana tentano il vano assalto all’Olimpo.
Giove, raffigurato con il pugno e i fulmini, abbandonato il trono, scende sulle nuvole, chiamando a sé l’assemblea degli immortali che, assistita da Giunone, è in atto di punire i ribelli.
Alcuni dei Giganti vengono travolti dal precipitare della montagna, altri ancora vengono abbattuti dal crollo dell’edificio.
La scena in origine era resa ancora più drammatica dal bagliore delle fiamme prodotte da un camino realizzato sulla parete tra le finestre.
Domus Romana
Tra il 2006 e il 2015 venne scoperta la domus Romana, per caso, nel sottosuolo di Piazza Sordello.
E’ protetta da un edificio in pietra e vetro, ed è risalente al III secolo d.C.
Quel che resta della sontuosa costruzione, appartenuta a un personaggio della classe dominante, sono due pavimenti arricchiti da mosaici, uno dei quali particolarmente prezioso, che raffigura Marte con elmo e corazza accanto all’amata Venere.
Sono 7 gli ambienti; oltre al pavimento con mosaico c’è un altro locale arricchito da un pavimento musivo, oltre alla vasca che non mancava mai negli edifici residenziali di lusso nell’Antica Roma.
La Domus è sicuramente più vasta, ma gli archeologi hanno deciso di mostrare la parte più pregiata e lasciare coperta quella col pavimento di cocciopesto, che potrebbe estendersi in tutta la piazza.
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