La Gazza Claude Monet
In quest’opera il paesaggio ma soprattutto la luce sono i protagonisti assoluti, il dipinto benche’ respinto dalla critica dell’epoca, venne rifiutato al Salon des Exhibition, resta un manifesto dell’arte Impressionista.
Il luogo raffigurato è la campagna di Etretat cittadina della Normandia in Francia, il paesaggio immerso nella neve ne lascia intuire appena la vegetazione, oltre agli alberi s’intravvede un abitazione, il tetto di una casa o una fattoria, a sua volta coperto da una soffice e spessa coltre di neve; la costruzione sembra fondersi all’orizzonte con la veduta, mentre il paesaggio innevato e rischiarato dai deboli raggi del sole.
Le ombre sono l’elemento che hanno reso celebre questo dipinto, in primo piano notiamo delle piccole ombre tendenti all’azzurro, a loro volta queste s’ immergono in quelle giallo-aranciate che illuminano le parti colpite dai raggi del sole, il resto delle ombre sono un miscuglio ben dosato di grigio e blu tendenti al violaceo, colori che sono usati dall’artista per dare una reale consistenza alla neve ed imprimere sulla tela la profondità degli spazi. La gazza sembra essere il protagonista secondario dell’intero paesaggio, l’animale di colore scuro, solitario è appollaiato sulla staccionata in legno, la sua raffigurazione ricorda quella di una singola nota musicale tracciata sul pentagramma.
La luce e il colore sono per Monet un modo per suscitare il lirismo poetico che permette allo spettatore di essere coinvolto privatamente nella scena. Quest’opera è un capolavoro proprio grazie al paesaggio e alla luce del sole che trasforma in un attimo l’infinito dipinto di Monet, “la gazza” venne eseguita tra il 1868 e il 1869 e conservata al Musèe d’Orsay di Parigi.