Arte

“La Primavera” di Sandro Botticelli

Datata tra il 1482 e il 1485 “la Primavera” del pittore Alessandro di Vanni Filipepi conosciuto anche come Sandro Botticelli, è uno dei quadri simbolo del Rinascimento toscano. L’artista realizza l’opera su commissione per conto di Lorenzo de’ Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico, il dipinto rimase nelle collezioni medicee fino al 1853, finche’ non verrà trasferito nella Galleria degli Uffizi a Firenze, luogo dove si trova ancora oggi.

La Primavera è un quadro complesso ricco di riferimenti storici, letterali e filosofici, l’ opera è ambientata in un lussureggiante boschetto di aranci in fiore, identificato come il Giardino degli Esperidi. Qui vengono disposti nove personaggi della mitologia classica, al centro della scena si trova una donna con un abito drappeggiato di rosso e verde, ella è simmetricamente sbilanciata rispetto alla sua posizione, mentre tutti i personaggi eccetto uno sono disposti su un ricco fiorito prato ( i botanici ne hanno riconosciuto circa duecento specie diverse). La scena viene rappresentata in modo irreale ma al contempo perfetta, il tutto qui è estremamente bilanciato, anche se lo spazio rimane privo di profondità; se osserviamo bene non ci sono ombre, la luce cade astratta essa non proviene da una fonte ben precisa.

Come primo personaggio troviamo Zeffiro, il vento del nord-ovest che rapisce la Ninfa Clori, quest’ultima rimane incinta nella mitologia si trasforma in Flora nel dipinto è raffigurata con la corona e veste di fiori sta a rappresentare la Primavera che posta al centro della scena è rappresentata con un abito rosso drappeggiato, sullo sfondo del dipinto s’intravvede Venere intenta ad osservare gli eventi con suo figlio Cupido, il quale vola sopra di lei in segno di amore. Sulla sinistra sono dipinte le tre Grazie che danzano in modo armonico, mentre Mercurio scaccia una nuvola carica di pioggia con un bastone alato, il so compito è quello di mantenere la Primavera eterna.

A questo quadro sono stati attribuiti alcuni significati simbolici, quello filosofico sarebbe secondo i critici rappresentato come l’amore che eleva l’uomo distaccandolo dal mondo terreno, facendolo avvicinare a quello eterno, in questa interpretazione Zefiro e la ninfa Clori rappresenterebbero l’amore fisico, questo amore tramite Venere e Cupido si trasformerebbe in amore spirituale, grazie all’intervento di Mercurio.

Per quanto riguarda il significato storico dell’opera, si pensa che i personaggi del dipinto rappresentino figure nobili del casato dei Medici, Flora sarebbe l’allegoria della città di Firenze, mentre per quanto riguarda il significato simbolico del quadro sarebbe una celebrazione della giovinezza con le tre Grazie che danzando e simboleggerebbero lo scorrere del tempo, indicando la giovinezza come un età felice ma che passa velocemente.